Le sfide principali

Le tecnologie di scavo

La scelta delle tecnologie di scavo, da applicare in una zona geologicamente critica caratterizzata dalla presenza di amianto e di metalli pesanti e la predisposizione di precise procedure per la gestione delle terre ha rappresentato una delle principali sfide progettuali.

Data la particolare conformazione del territorio genovese, il nuovo sistema viario si sviluppa quasi interamente in sotterraneo interessando il tratto denominato “Linea Sestri Voltaggio”, in corrispondenza del Torrente Polcevera che segna il limite fisico tra gli Appennini, costituiti principalmente da arenarie, argille, calcari e marne, ovvero rocce di origine sedimentaria, e le Alpi Liguri, costituite dal gruppo di Voltri e dalla zona di Sestri Voltaggio dalla accertata presenza di rocce amiantifere e metalli pesanti.

Le particolari condizioni geologiche dei terreni attraversati dall’infrastruttura hanno portato a prevedere tecnologie di “scavo tradizionale” per le gallerie da eseguire nelle formazioni meno problematiche ad Est del Polcevera e tecnologie di scavo meccanizzato per le porzioni di territorio più critiche (aree ad Ovest Polcevera).

Lo scavo meccanizzato con Tunnel Boring Machine (TBM)

Le TBM (dette comunemente “talpe”) scelte per lo scavo delle gallerie ad Ovest del Torrente Polcevera sono di tipo Hydroschield (HS), cioè frese che utilizzano un fluido bentonitico che si amalgama con le terre e le rocce man mano scavate. Questa metodologia di scavo è stata scelta perché in grado di garantire una pressione costante alla testa del macchinario e un trasporto “umido” del materiale, evitando la dispersione di polveri. L’impiego di TBM HS riduce inoltre i tempi di avanzamento e quindi i costi di realizzazione perché consente avanzamenti superiori ai 10m al giorno, irraggiungibili con metodologie di scavo tradizionali.

Lo scavo tradizionale

Lo scavo tradizionale è stato principalmente riservato alle gallerie che non sono interessate da formazioni geologiche amiantifere – cioè tutte quelle poste ad Est dell’attraversamento della Val Polcevera – e alle gallerie che per la loro limitata lunghezza, la sezione ridotta o la tortuosità del tracciato non sono adatte ad essere realizzate con lo scavo meccanizzato. Per questi scavi sarà il “martellone”,
una punta idraulica montata su grandi escavatori.